Glory Glory Alleluia!

Qualcosa, durante la recente cerimonia di insediamento di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti, mi ha ricordato una di quelle canzoncine che si cantano nelle gite scolastiche o nei gruppi scout e che faceva John Brown giace nella tomba là nel pian, ma l'anima vive ancor… Glory Glory Alleluya. Era il coro dell'Accademia Navale degli Stati Uniti che, con tanto di accompagnamento di banda militare, cantava The Battle Hymn of the Republic (L'inno di battaglia della Repubblica), una canzone patriottica notissima agli americani (che infatti tutti cantavano insieme al coro di militari).
Non entro nelle questioni geopolitiche internazionali contemporanee ma resto sul musicale perché mi ha incuriosito la storia di quest'inno e ho scoperto che si tratta di un esempio di come una melodia popolare possa evolversi e adattarsi a diverse cause e significati, passando dalla religione, alla politica, fino alla celebrazione nazionale. E qui di seguito ne racconto la storia.
Cliccando invece qui puoi ascoltarne l'esecuzione da parte della United States Army Field Band
The Battle Hymn of the Republic ("L'inno di battaglia della Repubblica"), inno patriottico americano, è diventato estremamente popolare durante la guerra civile statunitense o guerra di secessione combattuta tra il 1861 e il 1865. Da quel momento è diventata una canzone patriottica americana popolare molto nota con una piccola storia particolare.
La melodia originaria risale al 1856 ed è precedente la guerra civile americana. Fu William Steffe (c.1830 – c.1890), un contabile e agente assicurativo di Filadelfia, a raccogliere questa melodia popolare religiosa afroamericana e a farne una canzone destinata ai camp-meeting, un canto spiritual da falò per le assemblee religiose dei cristiani protestanti. Si trattava di un canto dalla struttura semplice e ripetitiva che facilitava la memorizzazione e la partecipazione corale. Il testo noto come Say, brothers, will you meet us / on Canaan's happy shore (Fratelli, ci incontreremo / sulla felice sponda di Canaan) ripete ostinatamente l'auspicio di ritrovare tutti, per grazia di Dio sulla felice sponda di Canaan quando insieme "grideremo e gli [a Dio] daremo gloria" (There we'll shout and give Him glory, For glory is His own). In breve tempo, la canzone si diffuse in tutti gli Stati Uniti.
Durante la Guerra Civile americana, la melodia fu adattata dai soldati dell'Unione per creare una canzone satirica su John Brown (1800–1859), un abolizionista americano noto per il suo impegno radicale e militante contro la schiavitù negli Stati Uniti. Ricordato da alcuni come un eroe e un visionario, e da altri come un pazzo e un terrorista, la sua figura è diventata una delle più controverse e simboliche nella storia americana, poiché le sue azioni hanno contribuito ad accelerare le tensioni che portarono alla Guerra Civile. Un uomo mosso da un profondo senso di giustizia morale, disposto a sfidare un sistema oppressivo, che non esitò ad utilizzare la violenza. Brown, processato per tradimento contro lo stato della Virginia, omicidio e incitamento alla rivolta degli schiavi, fu condannato a morte e impiccato il 2 dicembre 1859. La canzone John Brown's body divenne rapidamente popolare tra le truppe dell'Unione ed è sostanzialmente quella che molti ricordano e han cantato in gioventù: John Brown's body lies a-mouldering in the grave, His soul goes marching on. Glory Hally Hallelujah! (Il corpo di John Brown giace imputridito nella tomba, La sua anima continua a marciare. Gloria, alle- alleluja!). Unico legame con lo spiritual originario rimaneva quel ritornello finale che fa Glory Hallelujah!
Dopo essersi trasformato da spiritual in una canzoncina satirica, la terza trasformazione del canto avviene ad opera di Julia Ward Howe (1819–1910), una poetessa, scrittrice, e abolizionista americana. Al termine della Guerra Civile, Julia si dedicò alla lotta per i diritti delle donne e fu una delle fondatrici dell'American Woman Suffrage Association e lavorò instancabilmente per ottenere il diritto di voto per le donne.
La Howe ascoltò i soldati di stanza a Washington D.C. cantare John Brown's body durante una rassegna pubblica e il reverendo James Freeman Clarke, suggerì alla Howe di scrivere nuove parole per la canzone dei combattenti. Si narra che, un mattino del novembre 1861, la Howe si svegliò con tutte le parole della canzone in mente e, nella semi-oscurità, trascrisse i versi di quello che sarebbe diventato l'Inno di battaglia della Repubblica - The Battle Hymn of the Republic che, del precedente John Brown's body mantiene solo lo stesso ritornello con un'aggiunta di "Gloria" nel secondo verso: "Gloria! Gloria! Gloria! Alleluia!".
Il lungo testo (qui l'originale inglese), è composto da diverse strofe e la prima inizia con I miei occhi hanno visto la gloria della venuta del Signore (Mine eyes have seen the glory of the coming of the Lord). Il resto prosegue sullo stesso tono ed è un insieme di parafrasi poetiche di immagini bibliche inneggianti la protezione di Dio sul popolo (americano). Il patriottismo americano è fatto così.
Per la cronaca, Julia Ward Howe era la moglie di Samuel Gridley Howe, un famoso studioso di educazione dei ciechi e membro dei Secret Six, il gruppo che finanziò le attività di John Brown